Sorgenti del mondo: dove e come nascono le acque più pure

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Ogni acqua ha le sue proprietà che dipendono dal suo viaggio tra rocce e terreni fino allo zampillo in superficie: la sorgente.


Hai mai bevuto un bicchiere d’acqua e pensato: “è proprio buona!”? No, non sei impazzito. L’acqua non è solo l’elemento essenziale della vita, ma è dotata di caratteristiche e proprietà che dipendono da numerosi fattori che ne influenzano l’odore e, sì, il gusto. Per comprendere appieno l’essenza di un’acqua, bisogna risalire al suo punto di origine: la sorgente

Acqua di sorgente e acqua minerale: quali sono le differenze?

Prima di scoprire qualche chicca sull’acqua di sorgente è fondamentale chiarire cosa si intende con questi termini e in cosa si differenzia dalla più nota acqua minerale.
Un’acqua è definita di sorgente quando: ha origine sotterranea, è protetta da strati geologici, ed emerge in superficie in modo naturale o tramite captazione. È microbiologicamente pura all’origine e viene imbottigliata così come sgorga, senza trattamenti di disinfezione. Deve rispettare gli standard chimici e fisici previsti per le acque potabili. In particolare, il suo residuo fisso non deve superare i limiti stabiliti per l’acqua destinata al consumo umano tipicamente inferiore a 1500 mg/L. 

L’acqua minerale condivide con quella di sorgente l’origine protetta e la purezza iniziale, ma presenta due differenze cruciali. La sua composizione chimica deve essere stabile nel tempo e il contenuto di minerali, gas o oligoelementi le conferisce proprietà distintive. A differenza dell’acqua di sorgente, non ha limiti di residuo fisso e può vantare, previa certificazione ufficiale, effetti benefici per la salute (ad esempio, essere indicata per diete povere di sodio). 

Sorgenti: geografia e… geologia

Non esiste un censimento universale delle sorgenti del mondo, poiché esse sono manifestazioni dirette della geologia e dei sistemi di falde acquifere sotterranee. Tuttavia, le regioni che presentano una maggiore concentrazione di sorgenti sfruttabili si trovano tipicamente nelle zone montuose e nelle aree ricche di rocce permeabili come i calcari carsici. Paesi come l’Italia e la Francia, grazie alla loro complessa orografia e idrogeologia, vantano un patrimonio inestimabile di punti di emersione, molti dei quali sono protetti e sfruttati per l’imbottigliamento.

Il territorio in cui nascono le sorgenti le rende uniche e affascinanti. Questo perché l’acqua  durante il suo viaggio sotterraneo, interagisce con la roccia, acquisendo una firma chimica unica. Esistono sorgenti che interagiscono con delle tipologie di rocce ultramafiche (con un contenuto di silicio molto basso), da cui nascono delle acqua con un pH sbalorditivamente alto (a volta 11) molto ricercate per le loro proprietà uniche e per la capacità di solubilizzare minerali rari. L’acqua che attraversa giacimenti metallici, ad esempio, può arricchirsi in modo significativo, dando origine ad acque particolari contenenti elementi come l’oro e l’argento in forma colloidale.

Acque… miracolose (o quasi)

Tra tutte le sorgenti, quella di Lourdes in Francia è forse la più celebre per il suo valore spirituale. Tuttavia, le analisi scientifiche sull’acqua che sgorga dalla grotta di Massabielle non hanno mai rilevato alcuna composizione chimica o proprietà fisica diversa da quelle di una comune acqua calcarea della zona. La sua “virtù” non risiede nella chimica, ma nel suo ruolo di simbolo. La sorgente di Lourdes dimostra che il valore di un’acqua può trascendere i parametri analitici e abbracciare un significato del tutto simbolico e religioso.